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Tiramisù

Italians do it better!
28.01.2020
8 min.
Il Tiramisù è uno dei dolci più diffusi e amati al mondo. Dopo la pasta e la pizza è forse il prodotto made in Italy più conosciuto.
In una famosa scena de “Il diario di Bridget Jones” la protagonista annota sul suo diario che la principale tentazione golosa nella sua vita è proprio il Tiramisù. E come darle torto? Esso è esplicitamente evocativo, peccaminoso, a partire dal nome stesso; sintesi perfetta dell’estro culinario italiano in grado di creare, con due o tre elementi, un piatto formidabile che tutti ci invidiano. Ma andiamo a scoprire cosa lo rende così speciale.



La ricetta tradizionale e le sue varianti

Oggi è una delle dieci parole italiane più conosciute al mondo e tra le cinque più conosciute in Europa. In Cina, poi, è la parola italiana più cliccata sul web!
Al pari di altri piatti nostrani, ha conquistato i palati ed i cuori di molti espandendosi per gran parte del pianeta, ogni volta in una veste leggermente diversa, ma sempre riconoscibilissima.
È uno dei primi dolci che solitamente si impara a preparare; è un piatto goloso, di facile esecuzione e la cui riuscita è solitamente buona, a patto che gli ingredienti siano freschissimi. Nella ricetta tradizionale, uova fresche, mascarpone, zucchero, savoiardi, caffè e cacao amaro in polvere è tutto quello che ci occorre.
Nel corso degli anni moltissime varianti sono state proposte: dalla semplice aggiunta di liquore come il Marsala, l’alchermes o il rum, o l’inserimento di scaglie di cioccolato fondente all’interno della crema al mascarpone; a versioni più “estreme” come il tiramisù alle fragole dove il caffè viene sostituito dal succo di fragole e lo strato di cacao in polvere da fragole fresche. Ma ancora: la versione con i Pavesini, col pan di Spagna, al limoncello, con Nutella, in formato gelato, con la panna, e ancora altro, sicuri che non mancheranno poi in futuro tanti altri slanci di fantasia.



Le origini


Esistono diverse versioni riguardo la nascita del Tiramisù. Secondo alcuni, infatti, fu preparato per la prima volta per opera di pasticceri senesi nel XVII secolo, in occasione di una visita del Granduca Cosimo III de’ Medici a Siena e denominato “Zuppa del Duca”. Il Granduca di Toscana decise poi di portare con sé la ricetta giungendo così prima a Treviso e poi a Venezia. La zuppa si diffuse presto tra i cortigiani che pare la consumassero prima di ogni incontro amoroso, tramutando così il nome nel più evocativo Tiramisù.
Alcuni, attribuiscono la paternità a Mario Cosolo, vice cuoco friulano della Regia Marina che, nel maggio del 1938 a Pieris (Gorizia), preparò per il Re d’Italia Vittorio Emanuele la “Coppa Vetturino”, poi chiamato “Tirime Su”.
In molti in Lombardia, patria del mascarpone, sostengono che è a questo ingrediente che bisogna guardare per capire dove tutto è nato. In Piemonte, stesso discorso, partendo però dai savoiardi.
Altri ancora ritengono, invece, che le sue origini siano molto più recenti, tra la fine degli anni Sessanta ed i primi del Settanta, per opera del cuoco – pasticcere Roberto “Loly” Linguanotto del ristorante “Alle Beccherie” di Treviso; ed il nome veneto “Tiramesù”, poi italianizzato in Tiramisù, sarebbe legato alle capacità nutrizionali e ricostituenti di questo dolce in grado, per l’appunto, di “tirare su”. In un’intervista rilasciata nel 2012 al TG2, Carlo Campeol, ultimo proprietario di questo ristorante storico, chiuso poi nel 2014, afferma: "Agli inizi degli anni Settanta, non inventando nulla ma solo unendo ingredienti da sempre utilizzati e a tutti noti, è nato un dolce che ha scatenato la fantasia di molti e la voglia di primogenitura da parte di tutti". Lo stesso Linguanotto dichiarò che la prima ricetta fu ripresa dal ben più antico “sbatudin”: un composto di tuorlo d’uovo e zucchero sbattuti che veniva utilizzato nelle famiglie contadine come ricostituente, al quale venne aggiunto semplicemente del mascarpone.
Di fatto, la ricetta del tiramisù non è presente nei libri di cucina se non a partire dagli anni Sessanta del XX secolo, e la prima menzione del nome nel dizionario della lingua italiana risale al 1980; ciò a supposizione del fatto che la ricetta del Tiramisù, come lo si conosce ora, sia comunque un’invenzione recente.



Curiosità

Tanto amato ed apprezzato che è stata istituita anche una giornata a lui dedicata: il Tiramisù Day. Creato dai food writer Clara e Gigi Padovani, hanno scelto il 21 marzo per celebrare questo dessert. Il Tiramisù è stato insignito anche di “gusto europeo dell’anno 2019” al Gelato Day che dal 2013 si tiene ogni 24 marzo.
Alla sua terza edizione anche la Tiramisù World Cup che a Treviso, nel primo week end di novembre, ha incoronato il Campione del Mondo di Tiramisù, Fabio Peyla; ed il Campione del Mondo di Tiramisù Creativo, Sara Arrigoni, con la sua versione al mojito. Francesco Redi, ideatore della Tiramisù World Cup, ha raccontato di aver deciso di creare questa competizione perché parenti, amici e conoscenti continuavano a ripetere che solo la loro mamma aveva la ricetta originale e lo faceva più buono di tutti. Cosi a lui venne voglia di assaggiare sul serio quello più buono al mondo!

Il successo del Tiramisù ci insegna pure qualcosa: che non serve complicarsi la vita per piacere a tutti. Tra l’esagerata dolcezza dello zucchero e la sincerità amara del caffe, il segreto è solo trovare il giusto equilibrio.
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